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Rifugio Foto di Whgler. Amate la montagna, vi piacciono i rifugi extra lusso che vi accolgono con un bel caminetto acceso e scoppiettante, una tazza di cioccolata calda, morbidi divani e poltrone? Allora… andate da un'altra parte! Il rifugio di cui ci occupiamo oggi è tutto fuorché facilmente accessibile, comodo e lussuoso, ma ha sicuramente un suo certo fascino! Si tratta del "rifugio" Solvay Hut, situato al confine tra Italia e Svizzera, precisamente sul monte Cervino, a 4.003 metri di altezza. Non sarà il più esclusivo dei resort, ma la vista è decisamente unica e spettacolare! Qua sembra davvero di trovarsi sul tetto del mondo, potendo infatti godere del fantastico panorama del Monte Rosa.

Vallo a chiamare rifugio...!

Rifugio Solvay Foto di Whgler. Rifugio: termine che indica un riparo, una difesa, una protezione contro insidie o pericoli. E non si può dire che questo luogo non lo sia! Certo, forse c'è qualche piccola differenza rispetto a quelle fantastiche baite di montagna che siamo abituati a vedere, ma quasi non si nota! Cominciamo con l'altezza: si trova a 4.003 metri ed è il rifugio più alto del mondo, di proprietà del Club Alpino Svizzero.
Anche il comitato d'accoglienza è di prim'ordine, è infatti composto da… nessuno. Questa "casetta", infatti, si trova in questa comodissima e molto accessibile posizione solo per fornire riparo in situazioni di emergenza. Si trova sulla via normale svizzera, che porta alla vetta del Cervino per chi affronta il versante svizzero. I meno temerari si fermano al rifugio principale Hörnlihütte che si trova un po' più in basso, a 3260 metri, nel comune di Zermatt. Chi non avrebbe voglia di percorrere a piedi altre 4 ore per raggiungere questo posticino imperdibile? È talmente ben posizionato, grande ed accogliente che è difficile da essere individuato anche su Google Maps o dalle mappe satellitari. Non avete già voglia di essere lì?

10 posti letto e... persino un telefono!

Le comodità ed il lusso di questo gioiello dell'accoglienza non terminano qui. Presso il Solvay Hut, infatti, sono presenti ben 10 posti letto! Se pensate che queste comodità siano già troppe, ecco l'esclusiva: c'è persino un telefono per le emergenze, uno degli ultimi ritrovati tecnologici, visto che è stato installato nel 1976! Ancora non siete convinti?

Ma chi e come l'hanno costruito?

Il nome di questo rifugio deriva da quello del suo realizzatore, il belga Ernest Solvay, morto nel 1922. Uomo d'affari affermato, inventore tra l'altro del processo industriale per la produzione di carbonato di sodio che ha portato al successo la sua impresa, una volta pensionato diede sfogo alla sua passione alpinistica. Grato alla montagna per le emozioni che ha potuto vivere durante le sue escursioni, ha fortemente voluto la costruzione di questo rifugio, ben conoscendo i pericoli e le difficoltà in cui è possibile incappare in questi luoghi meravigliosi ma estremamente impervi.
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Con l'aiuto di animali, gli unici in grado di trasportare i materiali necessari alla costruzione, e di una piccola funivia temporanea, il cantiere ha preso vita nell'agosto del 1915 ed è stato terminato in soli cinque giorni. Nell'anno 1966 è stato ricostruito e dieci anni dopo ha ricevuto il primo assaggio di tecnologia, l'utilissimo telefono. Gli appassionati di escursioni in montagna, quelle dure, lunghe, difficili e pericolose, saranno sicuramente sempre grati al signor Solvay per questo dono, quelli che amano comodità e lusso sarà meglio che trascorrano le proprie vacanze altrove!