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immagine copertina 8 A causa dei recenti fatti che hanno colpito il nostro Paese ci siamo di nuovo ritrovati faccia a faccia con un evento catastrofico, purtroppo noto in Italia: il terremoto. Ma esattamente che cos'è?
Terremoto deriva dal latino terrae motus, ossia "movimento della terra" e possiamo tutti capire il perché di questo nome. Usando i termini tecnici della geofisica, i suoi sinonimi sono sisma o scossa tellurica (dal latino Tellus, dea romana della Terra). Concretamente sono vibrazioni o assestamenti improvvisi della crosta terrestre, provocati dallo spostamento improvviso di una massa rocciosa nel sottosuolo.

Le scale di misurazione dell'intensità dei terremoti: Richter e Mercalli

scale Per misurare la forza devastante di un sisma vengono utilizzate due differenti sistemi di riferimento.

  • La Scala Richter ideata dal sismologo statunitense classifica la cosiddetta magnitudo di un terremoto. In pratica consente di conoscere la quantità di energia liberata dalla scossa e la sua distruttività. Si ottiene misurando l'ampiezza delle oscillazioni del suolo grazie alle registrazioni compiute dai sismografi.
  • La Scala Mercalli prende il suo nome dall'omonimo sismologo italiano. Essa classifica l'intensità di un terremoto in base ai suoi effetti visibili sulle costruzioni. Solo a partire dal 4° grado le scosse vengono avvertite dalla maggior parte della popolazione e si hanno lievi lesioni agli edifici. Dal 7° grado i danni creati alle strutture sono di seria entità. Il grado massimo di questa scala è il 12° e comporta la totale distruzione di ogni opera umana.

La Scala Richter, quindi, fornisce una valutazione decisamente più oggettiva rispetto alla Mercalli, in quanto i danni che possono subire le costruzioni umane dipendono anche fortemente da dove, come e in base a quale tipologia vengono costruite. Per esempio, un terremoto di forte intensità in una grossa metropoli subirà molti più danni agli edifici rispetto ad un sisma di pari entità in una zona desertica disabitata.

I valori della Scala Richter

  • Grado 1 - Magnitudo 0: Sisma molto lieve
  • Grado 2 - Magnitudo 2,5/3: Scossa avvertita solo nelle immediate vicinanze
  • Grado 3 - Magnitudo 4/5: Può causare danni localmente
  • Grado 4 - Magnitudo 5: L'energia sprigionata è pari a quella della bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945
  • Grado 5 - Magnitudo 6: Sisma distruttivo in un'area ristretta di 10 Km di raggio
  • Grado 6 - Magnitudo 7: Sisma distruttivo in un'area ristretta di 30 Km di raggio
  • Grado 7 - Magnitudo 7/8: Grande terremoto distruttivo, pari al sisma di San Francisco del 1906
  • Grado 8 - Magnitudo 8,4: Vicino al massimo noto mai sprigionato
  • Grado 9 - Magnitudo 8,6: Massimo grado di magnitudo fino ad ora noto. L'energia prodotta dal sisma è 3 milioni di volte superiore a quella generata dalla bomba atomica lanciata su Hiroshima nel 1945

I valori della Scala Mercalli

  • Grado I - Impercettibile: Non avvertito dalle persone se non in circostanze particolari. Rilevato solo dagli strumenti.
  • Grado II - Molto leggero: Avvertito negli interni solo da poche persone, per lo più nei piani alti delle case e da persone in posizione particolarmente favorevole.
  • Grado III - Leggero: Avvertito negli interni dove gli oggetti pendenti oscillano. Vibrazioni come se passassero camion leggeri. È possibile stimarne la durata. Può non essere riconosciuto come un terremoto.
  • Grado IV - Moderato: Gli oggetti sospesi oscillano in modo prolungato. Vibrazioni come se passassero camion pesanti, oppure sensazione di colpo secco come quello di una palla pesante contro un muro. Le automobili ferme oscillano. Finestre, piatti, bicchieri e porte vibrano. Al limite superiore del IV grado, le pareti di legno e gli infissi si incrinano.
  • Grado V - Abbastanza forte: Avvertito anche esternamente. Le persone che dormono si svegliano. I liquidi oscillano e a volte traboccano. Piccoli oggetti instabili si muovono e si ribaltano. Le porte si aprono e si chiudono. Imposte e quadri si muovono. Gli orologi a pendolo si fermano (o cominciano a funzionare se sono fermi) e cambiano periodo di oscillazione. Cadono calcinacci dai muri.
  • Grado VI - Forte: Avvertito da tutti. Finestre, piatti e bicchieri si rompono. Cadono libri dagli scaffali e quadri alle pareti. I mobili si muovono o si rovesciano. Le costruzioni fragili si incrinano. Piccole campane (come quelle delle chiese e delle scuole) suonano. Gli alberi e i cespugli ondeggiano.
  • Grado VII - Molto forte: Difficile reggersi in equilibrio. Avvertito anche da quelli che sono alla guida di un'automobile. I mobili si rompono. Camini fragili si distruggono alla base. Cadono intonaci, mattoni non ben fissati, cornicioni. Qualche incrinatura nelle costruzioni in pietra. Si formano onde, l'acqua nelle pozzanghere s'intorbida di fango. Piccole frane e avvallamenti nei banchi di sabbia e ghiaia. Campane grandi suonano. Sono danneggiati canali d'irrigazione in cemento.
  • Grado VIII - Rovinoso: La guida delle automobili è difficile. Danni alle costruzioni in pietra; collasso parziale. Qualche danno a stucchi e a qualche muro in mattoni. Oscillazioni o crollo di camini, ciminiere, monumenti, serbatoi sospesi. Gli edifici oscillano sulle fondamenta; i tramezzi cadono. Precipitano le statue dai piedestalli. Si spezzano i rami degli alberi. Il flusso e la temperatura di sorgenti e pozzi cambiano. Si formano fratture nel terreno umido e in forte pendenza. Si possono avere vittime.
  • Grado IX - Distruttivo: Panico generale. Costruzioni in pietra fortemente danneggiate, a volte con collasso totale; costruzioni in mattoni fortemente danneggiate. Gli edifici crollano o sono spostati dalle fondamenta. Forti danni ai serbatoi. Le tubature interrate si rompono. Si formano fratture cospicue nel terreno. In aree alluvionali sono spruzzati in aria sabbia e fango: si formano crateri di sabbia. Le vittime cominciano ad essere numerose.
  • Grado X - Completamente distruttivo: La maggioranza delle costruzioni è distrutta. Le strutture in legno, anche se ben costruite, e i ponti sono distrutti. Forti danni alle dighe, ai canali d'irrigazione e agli argini. Grandi frane. Invasione di acqua proveniente da canali, fiumi, laghi ecc. Sabbia e fango sono spostati orizzontalmente sulle spiagge e nelle regioni pianeggianti. Le rotaie sono leggermente incurvate.
  • Grado XI - Catastrofico: Le dighe si rompono. Le rotaie sono fortemente incurvate. Le tubature interrate sono rese completamente inutilizzabili. Si aprono voragini nel suolo. Le comunicazioni sono interrotte. Si ha un gran numero di vittime.
  • Grado XII - Completamente catastrofico: Danno quasi totale. Grandi massi di roccia spostati. La morfologia del paesaggio è alterata. Oggetti lanciati in aria. Non resiste alcun manufatto. Può causare migliaia di vittime.

I 10 terremoti più devastanti della storia

I terremoti sono praticamente sempre esistiti, anche prima che l'uomo comparisse sulla Terra. Il nostro pianeta continua ad agitarsi, ma nel corso della storia i sismi devastanti per l'umanità sono stati molti, alcuni nemmeno registrati da uomini colti dell'epoca. I più devastanti fin'ora studiati sono stati 10:

  1. Valdivia, Cile - 22 maggio 1960 - magnitudo 9.5
    Il movimento tellurico provocò uno tsunami di dimensioni pazzesche, con onde alte fino a 25 metri. Il bilancio del disastro fu di circa 3.000 vittime e 2 milioni di sfollati.
  2. Prince William Sound, Alaska - 28 marzo 1964 - magnitudo 9.2
    La scossa causò uno tsunami che, spingendosi verso sud, raggiunse le coste della California. Il bilancio fu di danni ingenti ai centri abitati e di più di cento vittime.
  3. Sumatra, Indonesia - 26 dicembre 2004 - magnitudo 9.1
    Molti di noi lo ricorderanno. Il violentissimo tsunami seminanò morte e distruzione dalle coste africane al sud-est asiatico. Il bilancio fu di oltre 200 mila vittime e di diverse decine di migliaia di dispersi, oltre che di danni ingenti al tessuto economico e sociale delle zone colpite.
  4. Kamčatka, Russia - 4 novembre 1952 - magnitudo 9.0 -
    Questo sisma provocò un imponente tsunami che raggiunse diverse località dell'Oceano Pacifico, determinando danni ingenti ma, per fortuna, nessuna vittima.
  5. Sendai, Giappone - 11 marzo 2011 - magnitudo 8.9-9.0
    E' stato il più potente sisma mai registrato nell'area ed è stato seguito da uno sciame di oltre quaranta scosse di magnitudo superiore a 5.0. In un paese come il Giappone, preparato ad affrontare terremoti di una certa intensità, i danni più ingenti sono stati causati in realtà dal successivo e conseguente tsunami. Migliaia di vittime, milioni di sfollati e pericolosissimi danni ai reattori di due centrali nucleari.
  6. Ecuador - 31 gennaio 1906 - magnitudo 8.8
    Al largo della costa tra Ecuador e Colombia si registrò una scossa di magnitudo 8.8. Il terremoto arrivò a distruggere anche San Francisco, causò uno tsunami che sconvolse numerose località del Pacifico e determinò diverse centinaia di vittime.
  7. Costa di Maule, Cile - 27 febbraio 2010 - magnitudo 8.8
    Il sisma provocò danni in numerose città del Paese. La scossa venne avvertita distintamente anche in Argentina, fino a Buenos Aires. Il bilancio ufficiale parlò di 452 vittime e circa 2 milioni di sfollati.
  8. Sumatra, Indonesia - 28 marzo 2005 - magnitudo 8.7
    A breve distanza dal disastroso tsunami del 2004, Sumatra e l'arcipelago indonesiano vennero nuovamente colpiti da una scossa violentissima. Il bilancio approssimativo fu di proporzioni enormi, circa 1.300 morti, concentrati in massima parte sull'isola occidentale di Nias.
  9. Isole Rat, Alaska - 4 febbraio 1965 - magnitudo 8.7
    Le isole Rat sono situate in una zona altamente sismica ma non sono abitate. Per questo, il sisma di magnitudo 8.7 che le colpì, provocando uno tsunami con onde alte fino a 10 metri, non provocò vittime o danni ingenti.
  10. Assam e Tibet - 15 agosto 1950 - magnitudo 8.6
    Il terremoto in Tibet seminò distruzione e oltre 1.500 vittime.

Sulla base delle statistiche, il terremoto con il bilancio più pesante di vittime è stato quello che ha colpito Haiti nel gennaio del 2010: quasi 300 mila morti stimati, 300 mila feriti e circa un milione di sfollati. Numeri da vera apocalisse per un piccolo Stato già duramente provato dalla povertà.

Ma quali sono le nazioni più a rischio sismico? Scopriamole insieme.

La mappa delle zone a rischio sismico nel mondo

Ecco in ordine i 10 Stati più a rischio sismico nel mondo:

  1. Tagikistan
  2. Iran
  3. Nepal
  4. Cile
  5. Georgia
  6. Giappone
  7. Nuova Zelanda
  8. Repubblica Dominicana
  9. Costa Rica
  10. Ecuador

Oltre a queste pericolose Nazioni dal punto di vista sismico, la terra può trasformarsi in un killer sanguinario in 5 città del mondo:

  • Los Angeles (Usa)
    La faglia di San Andreas è una sorta di spada di Damocle sotterranea. Secondo la Società Geologica degli Stati Uniti, il rischio che l'area di Los Angeles subisca un terremoto di magnitudo 6.7 o superiore entro il 2038 supera il 66% di possibilità.

    Ma a fare ancora più paura è il 7% di chance riguardanti un evento sismico di magnitudo 8 nei prossimi 30 anni!
  • Teheran (Iran)
    La faglia dell'Anatolia del Nord, una delle tre più grandi al mondo, fa rimanere con il fiato sospeso l'Iran e la sua capitale. Teheran è costruita su un sedimento relativamente recente, pericolosissimo in caso di terremoto. Teheran è diventata una metropoli molto rapidamente e senza particolare attenzione alle misure antisismiche.

    Le possibilità che un evento tellurico di magnitudo 6 o superiore si verifichi nel prossimo decennio sono stimate al 90%.
  • Istanbul (Turchia)
    La Turchia non è certo nuova a violenti terremoti. Il governo ha investito ingenti risorse per migliorare le condizioni strutturali dei vecchi edifici di Istanbul, ma la maggior parte dei suoi abitanti vive in case costruite frettolosamente e senza tener conto dei requisiti di sicurezza antisismica.

    Secondo uno studio del 2000, le possibilità che nella città si verifichi un terremoto di magnitudo 7 entro il 2030 è al 60%.
  • Lima (Perù)
    Vari terremoti si sono abbattuti sulla capitale del Perù, alcuni anche violenti, ma nessuno fu più come quello devastante del 1746. È proprio questo dato a preoccupare gli esperti. Le placche tettoniche sud americane e quella di Nazca sono costantemente in rotta di collisione tra di loro e il rischio di violenti scosse e tsunami è pericolosamente sempre altissimo.
  • Tokyo (Giappone)
    Il mare, i vulcani, la collocazione in mezzo all'oceano: tutti fattori che rendono il Giappone un obiettivo sensibile per qualsiasi genere di disastro ambientale. La capitale, poi, sorge proprio sopra a un'importante faglia attiva dell'Oceano Pacifico.

    Gran parte del Paese riposa sopra la Cintura di Fuoco, responsabile di 9 terremoti su 10 al mondo.