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La vita si è parecchio complicata per gli evasori del fisco! Negli ultimi anni, grazie all'impegno dell'OCSE (Organizzazzione per la cooperazione e lo sviluppo economico), sono stati stipulati una serie di accordi internazionali che hanno eliminato il "segreto bancario" e promosso lo scambio di informazioni finanziarie fra i governi di quasi 100 nazioni in tutto il mondo.

Moltissimi ex-paradisi fiscali come le Cayman o la Svizzera hanno adottato politiche di trasparenza, chiudendo di fatto le porte agli evasori. A quest'ultimi è stata data data l'opportunità di redimersi aderendo al "voluntary disclosure"; ovvero una norma che permette di "rivelare" capitali non dichiarati senza incorrere in sanzioni troppo pesanti.

Tuttavia, ad oggi ci sono paesi che non hanno ancora attuato gli standard di trasparenza e scambio di informazioni definiti dall'OCSE e pertanto continuano ad operare come Paradisi fiscali.

Cos'è e come funziona un paradiso fiscale?

Paradisi fiscali1 Un paradiso fiscale è una sorta di "zona franca" della tassazione, ovvero un paese in cui non si pagano tasse o comunque la pressione fiscale è davvero bassissima, e soprattutto i tassi sui depositi in banca sono ridotti ai minimi termini.

I paesi in cui non ci sono tasse e viene garantito l'assoluto segreto bancario vengono chiamati Pure Tax Haven. Ma ci sono anche altre tipologie di Paradisi Fiscali, ad esempio i paesi che tassano solo i redditi interni e non quelli provenienti dall'estero, i paesi che attuano una tassazione minima su tutti i redditi o ancora i paesi che consentono la costituzione di società flessibili.
In Italia questi paesi con regimi fiscali agevolati sono raccolti all'interno di due principali black list:

  • la Black List per la presunzione relativa di fittizia residenza estera
  • e la Black List UE delle giurisdizioni non cooperative

Black List Italiana per la presunzione relativa di fittizia residenza estera

imposta sul reddito calcolatore In Italia esiste una black list di stati a tassazione privilegiata per i quali scatta la "presunzione relativa di fittizia residenza estera" nel caso in cui una persona fisica (oppure un ente non commerciale o una società semplice) vi si trasferica. In parole semplici significa che se un soggetto trasferisce la propria residenza in uno di questi stati ha l'obbligo di dimostrare che la sua residenza in tale paese è effettiva e non fittizia. La lista originaria è contenuta nel D.M 4 Maggio 1999 ma nell'arco degli anni è stata modificata più volte. Ovviamente non tutti i paesi nella lista sono da intendersi come "non cooperativi", molti infatti hanno aderito al Common Reporting Standard, ovvero l'accordo promosso dall'OCSE che elimina il segreto bancario (uno di questi per esempio è la Svizzera).

  1. Alderney
  2. Andorra
  3. Antigua e Barbuda
  4. Antille Olandesi
  5. Aruba
  6. Bahama
  7. Bahrein
  8. Barbados
  9. Belize
  10. Bermuda
  11. Brunei
  12. Costa Rica
  13. Dominica
  14. Emirati Arabi Uniti
  15. Ecuador
  16. Filippine
  17. Gibilterra
  18. Gibuti
  19. Grenada
  20. Guernsey
  21. Hong Kong
  22. Isola di Man
  23. Isole Cayman
  24. Isola Cook
  25. Isole Marshall
  26. Isole Vergini
  27. Britanniche
  28. Jersey
  29. Libano
  30. Liberia
  31. Liechtenstein
  32. Macao
  33. Malaysia
  34. Maldive
  35. Mauritius
  36. Monserrat
  37. Nauru
  38. Niue
  39. Oman
  40. Panama
  41. Polinesia Francese
  42. Principato di Monaco
  43. Sark
  44. Seichelles
  45. Singapore
  46. Saint Kitts e Nevis
  47. Saint Lucia
  48. Saint Vincent e Grenadine
  49. Svizzera
  50. Taiwan
  51. Tonga
  52. Turks e Caicos
  53. Tuvalu
  54. Uruguay
  55. Vanuatu
  56. Samoa

Black List UE delle giurisdizioni non cooperative

paradiso fiscale risparmio fiscale L'UE ha pubblicato una lista delle giurisdizioni non cooperative, ovvero un elenco di paesi non appartenenti all'Unione Europea che "incoraggiano pratiche fiscali abusive". Di fatto questa Black list non ha valore coercitivo e al momento imprese e privati possono continuare ad avere scambi con tali paesi senza incorrere in sanzioni. Non è da escludere però che i singoli stati dell'UE possano in futuro applicare delle tassazioni speciali su ogni transazione economica che coinvolga uno degli stati appartenenti alla Black list.

  • Samoa americane
  • Figi
  • Guam
  • Palau
  • Panama
  • Samoa
  • Trinidad e Tobago
  • Isole Vergini degli Stati Uniti
  • Vanuatu