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europejskie centrum solidarno c5 9bci ecs4 Foto di Justyna Malinowska. Danzica non è solo un'affascinante città di mare affacciata sul Mar Baltico, con il suo suggestivo porto e le antiche costruzioni che ti riportano indietro di secoli. È stata anche lo scenario di importanti movimenti civili nel corso della storia più recente, i quali hanno decretato il crollo del comunismo in Polonia e dato il via a un nuovo corso.

È proprio qui che è nato il sindacato Solidarność, a cui è dedicato oggi un interessante museo, autentico viaggio all'interno della storia polacca recente, attraverso sconvolgimenti sociali e politici. Vediamo insieme, allora, la visita al Centro Europeo Solidarność di Danzica: come arrivare, prezzi e consigli.

Orari e prezzi

  • Orari dalle 10:00 alle 19:00 da lunedì a venerdì da Maggio a Settembre. Fino alle 20:00 sabato e domenica. Nel restante dell'anno dalle 10:00 alle 17:00 durante la settimana e fino alle 18:00 sabato e domenica.
  • Miglior orario per evitare code all'apertura
  • Costo biglietto 20,00 zloty (€4,60)
  • Riduzioni 16,00 zloty (€3,70) per possessori della Tourist o Culture Card
  • Gratuità bambini sotto i 7 anni
  • Tour privato da €17,77 a persona

Cosa vedere e come visitare Centro Europeo Solidarność

Il Centro Europeo Solidarność è dedicato alla storia del sindacato polacco Solidarność costituitosi nel 1980 proprio qui a Danzica a seguito degli scioperi degli operai del cantiere navale. L'importanza che ebbe questo sindacato durante tutto il processo che avrebbe condotto, nel 1989, alla caduta del regime comunista e alla costituzione di uno stato di diritto è stata determinante, sia a livello politico che sociale; per questo motivo gli è stato dedicato questo bellissimo museo.

Appena giunto in prossimità dell'entrata vedrai il grandioso Monumento agli operai caduti durante le rivolte del 1970, ma lo conoscerai meglio all'ultimo piano del Museo, da cui si vedono le grandi ancore della sua sommità. All'esterno vi sono aiuole verdi e fontane, è molto piacevole anche sostare un poco all'esterno.

L'entrata e l'audioguida

Il Centro è strutturato in modo da seguire un preciso percorso attraverso l'audioguida, disponibile in tutte le lingue, che si attiva davanti alle esposizioni corrispondenti e permette di seguire un filo logico. Non si tratta però di una fruizione statica: lungo il percorso ci sono spezzoni di documentari da vedere, voci registrate, elementi del vecchio cantiere navale qui conservati. L'audioguida è compresa nel prezzo del biglietto, dunque non dimenticare di ritirarla dietro la cassa al piano terra: senza il suo aiuto è difficile, e forse anche molto meno interessante, visitare il centro.

Al piano terra ci sono alcune aiuole verdi, installazioni di foto, una mostra temporanea, la caffetteria, le toilettes e gli armadietti per chi desidera lasciare lo zaino o altro. L'audioguida ti dà precise indicazioni fin da subito, invitandoti a guardarti intorno e poi a dirigerti sulla scala mobile al primo piano, dove inizia l'esposizione. Il piano terra vuole rappresentare i tempi di oggi, la democrazia e la libertà di parola, così come l'ultima sala dell'esposizione, è dunque tutto bianco, circondato da vetrate, luminoso e spazioso. Il verde delle aiuole è molto piacevole.

Primo piano

Al primo piano ci sono le stanze A, B, C dedicate alla nascita di Solidarność.

Nella prima stanza (A) ti accorgerai delle differenza con il piano terra: qui siamo alla fine degli anni '70 e il buio dell'oppressione comunista è davvero sinistro. All'interno della prima stanza è ricreato l'ambiente del cantiere navale e i rumori che si sentono sono gli stessi avvertiti dagli operai. Al soffitto sono appesi gli elmetti gialli, al centro della stanza vi è la gru originale guidata da Anna Walentynowicz, l'operaia il cui licenziamento fece nascere le rivolte che portarono alla fondazione di Solidarność da parte del leader riconosciuto dagli operai e dal popolo, Lech Wałęsa. Tutto intorno ci sono gli armadietti degli operai e, nelle altre stanze, persino le porte originali del cantiere. Al centro della stanza A c'è un'enorme mappa del cantiere navale Lenin di Danzica, da cui tutto partì.

Nella stanza B è raccontato il massacro degli operai in rivolta nel 1970, rappresentato da una giacca di pelle forata da proiettili, appartenente a un giovanissimo operaio morto durante gli scontri. Qui è anche presente la Papamobile, simbolo dell'enorme peso che la vicinanza di Papa Wojtyla ebbe durante questo lungo processo verso la democratizzazione del suo paese, la Polonia. Si possono ascoltare i commoventi discorsi del Papa che invocava pace e solidarietà per il suo popolo.

All'interno della stanza C è raccontata, attraverso immagini e documenti ufficiali, la costituzione di Solidarność nel settembre del 1980, con l'appoggio di oltre 10 milioni di polacchi, il primo movimento che si distaccava dal comunismo e rivendicava diritti umani e civili.

Come si viveva durante il comunismo

All'interno delle stanze presenti al primo piano non vi sono solo documenti, immagini e filmati che raccontano la storia di Solidarność, ma anche fedeli rappresentazioni della vita durante il periodo comunista in Polonia. Ad esempio c'è la riproduzione di un appartamento, un'abitazione destinata solo ai più fortunati, e nonostante questo piccola, angusta e spoglia. Al centro, una televisione ti mostrerà i programmi dell'epoca, ben poca scelta. Nel corridoio c'è il bancone di una macelleria ai tempi del comunismo: vuoto, perché gli approvvigionamenti erano praticamente nulli e le file, all'esterno, aumentavano sempre di più. Al primo piano è riprodotto anche l'ufficio di un dissidente politico ai tempi del comunismo e, se sollevi la cornetta del telefono rosso, potrai sentire le registrazioni delle comunicazioni segrete che avvenivano a questa scrivania, che è quella originale.

Le tavole con le 21 domande

L'elemento più iconico del primo piano sono le tavole in legno con le 21 domande, proprio quelle originali scritte dagli operai durante gli scioperi e appese all'entrata del cantiere, nell'impossibilità di comunicare in altro modo con i vertici. Queste tavole manifestano le loro richieste, una serie di punti che oggi ci possono apparire come diritti scontati e legittimi, eppure nella Polonia comunista non era così. Queste tavole, protette da spesse vetrate, fanno parte del patrimonio della memoria collettiva dell'Unesco.

Secondo piano

Al secondo piano sono presenti le stanze D, E, F e G.

All'interno della stanza D viene raccontato il terribile periodo di istituzione della legge marziale in Polonia, in risposta alla fondazione di Solidarność, a cui seguirono, durante i primi anni '80, arresti di massa, persecuzioni, periodi di coprifuoco strettissimo, interrogatori e violenze. Sono raccontati anche gli sforzi fatti dalle organizzazioni in tutto il mondo per sostenere la popolazione polacca con aiuti, manifestazioni, proteste.

All'interno della stanza E è riprodotta fedelmente la Tavola Rotonda tra il governo e l'opposizione a cui si arrivò dopo numerose proteste. Finalmente la Polonia ottiene delle elezioni parzialmente libere, e nella stanza F è raccontato il crollo dell'Unione Sovietica e di tutto il blocco comunista.

Infine, all'interno della stanza G, ecco tornare le vetrate, il bianco, la luce: finalmente la democrazia ha vinto. Questa stanza è dedicata a Papa Giovanni Paolo II che tanto ha fatto per questo processo di democratizzazione. Qui, attraverso le vetrate, spiccano le ancòre del monumento esterno in ricordo dei caduti del 1970, perché mai si dimentichi ciò che è stato. Una stanza davvero toccante.

Il muro Solidarność

All'interno della stanza F c'è un enorme muro che, attraverso piccoli fogli bianchi e rossi, crea il logo Solidarność. Qui ogni visitatore può lasciare il suo messaggio, prendendo un foglietto, scrivendo e poi appendendolo nei colori dedicati. In questa stanza sono anche presenti alcuni importanti discorsi dei leader dei movimenti dissidenti che portarono al crollo della cortina comunista non solo in Polonia ma in tutto l'Est Europa.

Dove si trova e come arrivare

  • A piedi dalla città vecchia Glowne Miasto il Centro europeo dista 1,5 km, circa 15 minuti a piedi attraverso Rajska
  • In bus i bus 186, 111, 112 e 118 fermano a Wały Piastowskie, l'entrata del centro dista 350 metri e il biglietto singolo costa 3,00 zloty (€0,70)
  • In tram i tram 3,7,8 e 10 fermano a Plac Solidarnosci 02, l'entrata del centro dista 350 metri e il biglietto singolo costa 3,00 zloty (€0,70)

Consigli utili per visitare l'attrazione

  1. Alzati presto l'ideale sarebbe raggiungere l'ingresso entro le ore 10:00;
  2. Acquista la city card se sei interessato a visitare altri musei o attrazioni della città, puoi acquistare la Tourist o Culture card e risparmiare sugli ingressi
  3. Biglietto prioritario acquista il biglietto con ingresso prioritario per evitare le interminabili code
  4. Occhio alle restrizioni in alcune attrazioni e musei non è consentito introdurre acqua o cibo: assicurati di non averne con te
  5. Tempo minimo ti consigliamo di considerare un minimo di 2 ore per la visita. L'ideale sarebbe poter dedicare 3 ore di tempo per leggere anche i documenti presenti e vedere i documentari.

Cenni storici, curiosità e info pratiche: cosa sapere in breve

Il Centro Europeo Solidarność è stato inaugurato nel 2014 a Danzica dopo 7 anni di lavori. È stato creato, insieme alla biblioteca che ospita al suo interno, per ricordare i momenti più bui della storia della Polonia, la vita durante il regime comunista, e poi finalmente la nascita di una speranza insieme al sindacato Solidarność e la lotta verso la democrazia e lo stato di diritto che è oggi. Questo centro è una vera e propria raccolta di documenti storici e costituisce un messaggio di pace e solidarietà per tutti i popoli. L'edificio è realizzato come se fosse veramente parte del vecchio cantiere navale, con pannelli che richiamano gli scafi delle navi e sembrano usurati.

Il percorso al suo interno è davvero vario e interessante, raccoglie anche opere di artisti che hanno dato voce e immagini a Solidarność, come il pittore che ne ha creato il logo e i murales, raccolti nella stanza D, che raccontano i cambiamenti sociali e culturali che avvennero in tutto il mondo durante quegli anni. Il percorso, pur essendo piuttosto lungo, non è mai noioso nè pesante, grazie anche alla sua multimedialità: si guardano immagini di repertorio, documentari, si ascoltano voci e testimonianze.