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Saper parlare più di una lingua oggi è davvero utile ed importante. Nella società della comunicazione globale possedere un buon bagaglio di competenze linguistiche significa avere più possibilità d'inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre, lo studio delle lingue tiene il cervello sempre allenato e offre l'occasione di conoscere culture diverse e molto interessanti. Ogni lingua però ha il suo grado di difficoltà: ci sono quelle meno articolate e più semplici, ma pure quelle che, avendo sistemi linguistici molto distanti dal nostro, richiedono uno sforzo maggiore per essere apprese.

Le lingue più parlate al mondo sono ovviamente quelle più prestigiose, perché offrono più chance per essere applicate, e chi è in grado di parlarle potrà avere un vantaggio non indifferente se vuole arricchire le proprie capacità. Ecco quindi una classifica delle 15 lingue più difficili da imparare per un italiano, dalla più semplice alla più complessa: date un'occhiata per trovare quella che può fare al caso vostro.

15 - Rumeno, livello di difficoltà 3/10

  • Numero di madrelingua: 24 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 27 milioni
  • Cosa la rende difficile: Prevede 7 vocali, svariate semiconsonanti e 31 lettere. Ai generi maschile e femminile si aggiunge il neutro e l'articolo determinativo è posto dopo il termine a cui si riferisce. Presenta numerose regole ed eccezioni nel comporre generi e numeri.

Viene parlata in Romania e Moldavia, dove è lingua ufficiale, ma anche in diverse parti della Serbia, Bulgaria, Russia, Ucraina e Ungheria. Si è imposta come idioma standard su un totale di 4 varietà; le restanti continuano a vivere nei contesti più informali e presso gruppi minoritari. A ciò dobbiamo aggiungere anche svariati dialetti. Un vero mosaico di lingue!

14 - Indonesiano, livello di difficoltà 3/10

  • Numero di madrelingua: 17-30 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 165 milioni
  • Cosa la rende difficile: Presenta svariati dittonghi e un sistema vocalico con doppia 'e'. I verbi e i sostantivi non hanno una vera e propria flessione. Con suffissi e prefissi cambia il valore semantico dei verbi.

É l'idioma standardizzato che trae origine dal malese. Si parla in Indonesia, Malesia, Brunei e Timor Est. È, in un certo senso, molto moderno: divenuto lingua ufficiale nel 1945, è in costante evoluzione e molto aperto a prestiti da altre lingue.

13 - Svedese, livello di difficoltà 4/10

  • Numero di madrelingua: 9 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: poco più di 9 milioni
  • Cosa la rende difficile: non prevede la distinzione femminile-maschile, accomunandola in un unico "genere comune", ma prevede l'uso del genere neutro. Il plurale si definisce in più modi e gli articoli vengono inseriti nei sostantivi come suffissi. In compenso, non declina il verbo, che, quindi, resta sempre lo stesso.

Questa lingua, nonostante abbia origini indoeuropee molto antiche, è stata dichiarata lingua ufficiale di Svezia e Finlandia solo nel 2009. Infatti, lo svedese standard è stato normato dalle istituzioni tanto che viene definito comunemente "nusvenska", cioè "svedese di adesso". Possiede una straordinaria varietà di dialetti, che caratterizzano soprattutto le coste.

12 - Olandese, livello di difficoltà 4/10

  • Numero di madrelingua: 22 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 23 milioni
  • Cosa la rende difficile: il sistema vocalico prevede sillabe chiuse o aperte che sono da riconoscere per una corretta ortografia. I verbi si dividono in "forti", "deboli" e "irregolari". Una grammatica ben più articolata dell'italiano.

Anche l'olandese ha una lunga storia come lingua dominante, con effetti sui parlanti che si notato tutt'oggi. E' la lingua madre di Belgio e Paesi Bassi, ma significative minoranze le troviamo nelle Fiandre francesi, al confine nord della Germania e fino in Indonesia, che, in quanto ex colonia d'Olanda, usa ancora questa lingua a livello istituzionale. Interessante è la stretta parentela con l'Afrikaans, lingua parlata da ben 16 milioni di persone in Namibia ed in Sud Africa, nata come una ramificazione dell'olandese.

11 - Norvegese, livello di difficoltà 5/10

  • Numero di madrelingua: 5 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: sovrapponibile ai parlanti madrelingua
  • Cosa la rende difficile: proprio a causa di questa libertà di scelta dei registri, è una lingua difficoltosa in quanto esistono svariati dialetti usati in parallelo, anche nei contesti ufficiali.

É interessante notare che le istituzioni norvegesi hanno stabilito l'uso parallelo di due forme scritte riconosciute, il Bokmål e il Nynorsk. La prima deriva dalla lingua danese, parlata per molti secoli durante l'unione con la Danimarca, ed usata dalla maggioranza della popolazione; la seconda, invece, è una lingua "artificiale" creata ad hoc per indicare il norvegese come lingua autonoma. A testimoniare questa neutralità e la parità di trattamento delle due forme è la decisione da parte delle istituzioni maggiori di trascrivere documenti ed atti in entrambe le lingue, specie presso le città più grandi e di maggior rilievo politico, come Oslo. Altrettanto significativa è libertà che troviamo tra i parlanti di poter scegliere quale idioma usare: i vari dialetti, insieme alla lingua ufficiale, vengono usati per comunicare anche in contesti più formali e rigorosi.

10 - Ungherese, livello di difficoltà 6/10

  • Numero di madrelingua: 13,6 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: poco meno di 14 milioni
  • Cosa la rende difficile: distinguere le vocali lunghe e corte nella pronuncia. Un sistema consonantico che si allontana molto da quello italiano.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, l'ungherese vanta un numero consistente di parlanti. Inoltre è la lingua non indoeuropea più parlata nel nostro continente. I suoi parlanti si estendono su tutta la zona danubiana, raggiungendo anche gli Stati Uniti, Israele e finanche l'Australia. Ve lo aspettavate? Questo è il frutto di una dominazione storica e secolare da parte dell'Impero austro-ungarico.

9 - Polacco, livello di difficoltà 6/10

  • Numero di madrelingua: 44 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 46 milioni
  • Cosa la rende difficile: Vi sono ben 8 vocali, tra cui anche due nasali! Che ovviamente non trovano i loro corrispettivi italiani. Inoltre possiede ben 35 consonanti. Non esistono gli articoli (e non è sempre un vantaggio, non esultate), e il genere è solo quello neutro. Vi verrà richiesto perciò un gran bello sforzo. Consolatevi con l'accento, che si comporta come nell'italiano.

Ben piazzata quanto a numero di parlanti è anche la lingua polacca. I suoi parlanti li troviamo in Polonia, Bielorussia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Israele, Lituania, Romania, Slovacchia e Ucraina.

8 - Bengalese, livello di difficoltà 7/10

  • Numero di madrelingua: 193 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 250 milioni
  • Cosa la rende difficile: I grafemi sono molto distanti da quelli italiani, basandosi sull'alfabeto sillabico. Per ridurre le distanze si usa un apposito schema di translitterazione. Possiede 29 consonanti e ben 14 vocali! La scrittura si base su una varietà molto antica della lingua e così non considera alcune fusioni di suono che hanno avuto luogo nella lingua parlata.

É la più orientale delle lingue indoeuropee e discende dal sanscrito. Viene usata come lingua ufficiale in Bangladesh ed in India, ma comunità significative si riscontrano in Regno Unito, Stati Uniti, Pakistan, Arabia Saudita, Malesia, Australia ed Emirati Arabi. Con un consistente corpus letterario scritto negli ultimi due secoli, rappresenta una baluardo dell'autonomia bengalese conquistata nel XX secolo.

7 - Russo, livello di difficoltà 7/10

  • Numero di madrelingua: 167 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 254 milioni
  • Cosa la rende difficile: innanzitutto il sistema alfabetico cirillico, diverso da quello italiano, complica le cose. La grammatica prevede 6 casi e 3 generi: maschile, femminile e neutro. Si tratta di una lingua molto articolata in regole ed eccezioni.

Ecco un'altra delle lingue più parlate e più influenti al mondo. Oltre che come lingua madre della Federazione Russa, viene usata regolarmente anche in Ucraina, Kazakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Bielorussia. Senza dimenticare le repubbliche ex sovietiche. Minoranze rilevanti le troviamo anche negli Stati Uniti e Israele.

6 - Greco, livello di difficoltà 8/10

  • Numero di madrelingua: 13,5 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 15 milioni
  • Cosa la rende difficile: il differente alfabeto, derivato da quello fenicio, rappresenta il primo ostacolo. Il sistema del genere non è proprio lineare come quello italiano. Prevede un fitto sistema di articoli e, anche qui, la declinazione dei sostantivi in 4 casi per mezzo delle varie desinenze. Come incoraggiamento, sappiamo che si è notevolmente semplificato rispetto alla versione antica.

Il Greco. Un veterano incontrastato. É la lingua più antica ancora in uso. Seconda per vecchiaia solo alla lingua Ittita che però è scomparsa con la rovina del relativo impero. Inutile ricordare la millenaria storia della lingua ellenica e sembra incredibile che, pur modificandosi notevolmente nel tempo, goda ancora di ottima salute. Nonostante tutto, infatti, permane la caratteristica originaria che distingueva la lingua in numerose varietà dialettali. Questa lingua viene usata in tutta la Grecia, a Cipro, in Bulgaria, Albania, Romania, ma anche nelle Americhe, in Europa e in Russia. In Australia è stata dichiarata nel 2006 la terza lingua più parlata dopo inglese ed italiano. Troviamo i suoi parlanti in minoranza anche in alcune zone della antica Magna Grecia, come nel Salento e nella provincia di Reggio Calabria, dove si parla il "griko". Insomma, il greco, conserva ancora il suo antico prestigio.

5 - Islandese, livello di difficoltà 8/10

  • Numero di madrelingua: 320.000
  • Numero di parlanti nel mondo: sovrapponibile ad i parlanti madrelingua
  • Cosa la rende difficile: il carattere conservatore di questa lingua rende complessi ed irregolari molti elementi della grammatica e del lessico, che risalgono alle arcaiche strutture delle lingue germaniche antiche.

Una lingua affascinante. Testimonia infatti l'isolamento imposto per natura ai suoi parlanti. La mancata esposizione ai fattori esterni, fonte di innovazione, ha portato questa lingua a mantenere quasi intatte le sue forme per quasi mille anni! Tanto che un islandese di oggi è in grado di leggere e comprendere un testo scritto nel XIII secolo. Ma non è solo una questione geografica. L'islandese mantiene il suo aspetto anche sotto la dominazione danese, durata dal 1380 al 1918! Altro che resistenza. Questa lingua ha i suoi parlanti in Islanda ma vi sono anche numerosi immigrati che parlano attivamente islandese negli Stati Uniti, in Canada, in Danimarca ed in Norvegia.

4 - Coreano, livello di difficoltà 9/10

  • Numero di madrelingua: 77 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 82 milioni
  • Cosa la rende difficile: vi sono numerose variazioni e regole morfologiche molto rigide. Il sistema dei verbi si basa su suffissi, prefissi e infissi di vario genere. Inoltre questa lingua si basa anche sul cosiddetto sistema onorifico, che varia in base ai "gradi di cortesia": un metodo molto complesso, specie perché lontano dal nostro modo di articolare la lingua.

Parliamo anche in questo caso di una lingua con numerosi parlanti. L'origine della lingua coreana resta un tema controverso. Alcuni linguisti la considerano una lingua isolata, ma altri ancora rintracciano una certa familiarità con il giapponese. Probabile anche la tesi che la lingua appartenga al gruppo altaico. É un idioma molto antico e stratificato, che ha subìto numerose influenze dal vicino, e molto influente, cinese. Si parla ufficialmente questa lingua in Corea del Nord e Corea del Sud ed in almeno altri 18 paesi sotto forma di minoranze.

3 - Arabo, livello di difficoltà 9/10

  • Numero di madrelingua: 237 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 600 milioni
  • Cosa la rende difficile: il sistema alfabetico è, com'è noto, totalmente differente da quello italiano. Si scrive da destra verso sinistra e la pronuncia richiede tantissima pratica. Le consonanti sono 28 (più un grafema tipico). Se credevate di aiutarvi con le vocali, sbagliate di grosso: vengono usate secondo regole molto lontane dalle nostre.

É oggi la lingua ufficiale dei 21 paesi che compongono la Lega Araba. L'origine dell'alfabeto si fa risalire all'aramaico antico, che ebbe tanto fortuna in età arcaica e pre-cristiana, grazie ad una fiorente letteratura. Il prestigio di questa lingua, però, non viene arrestato nemmeno dall'incontro con la cultura cristiana: sono stati ritrovati, infatti, nell'attuale Aleppo, iscrizioni cristiane risalenti al 512 d. C. formulate in tre lingue: greco, siriaco e arabo. Segno di un continuo interscambio culturale che, forse, ha aiutato nella conservazione della lingua. Fattore determinante, ovviamente, il numero imponente dei suoi parlanti.

2 - Giapponese, livello di difficoltà 9/10

  • Numero di madrelingua: 122 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 123 milioni
  • Cosa la rende difficile: l'alfabeto di questa lingua è formato da ben 10.000 caratteri, e dalla compresenza di elementi variegati: sistema sillabico, alfabeto latino e ideogrammi. Fondamentale nel corretto utilizzo della lingua la pronuncia dei suoni, che determinano il significato e sono ben 50.

Una lingua nipponica molto antica. Risalente, si pensa, al II sec a.C. É la lingua ufficiale dell'arcipelago giapponese e dell'Isola di Angaur. Viene parlata, ma solo parzialmente, da immigrati giapponesi di seconda generazione in Brasile, Perù, Hawaii e California. Considerata la piccola area geografica in cui viene usata, può vantare un numero impressionante di parlanti. Una lingua, dunque, che esprime la forza e l'influenza della cultura nipponica nel mondo.
Se intendi visitare il paese del Sol Levante, impara il giapponese, iscriviti a un corso o fai delle lezioni di prova per approcciarti almeno alle prime fondamentali formule e apprendere un frasario di base e parole di uso comune.

1 - Cinese, livello di difficoltà 10/10

  • Numero di madrelingua: 848 milioni
  • Numero di parlanti nel mondo: 1.213 miliardi
  • Cosa la rende difficile: l'alfabeto cinese è composto da ben 47.035 ideogrammi o caratteri: segni che identificano un'immagine. Inoltre è una lingua tonale, perciò la principale difficoltà riguarda la capacità di gestire i toni di ogni ideogramma: ad ogni grado di tono corrisponde un significato diverso. I toni sono 4, molto simili e facilmente scambiabili.

All'apice della nostra classifica troviamo, inevitabilmente, il colosso cinese. É una lingua della famiglia sino-tibetana, originaria del III secolo a.C. La sua immensa storia si riflette nell'esistenza di centinaia di dialetti, il cui uso è tutt'ora molto vivo, specie in alcune zone rurali dell'immensa Cina continentale. Il cinese è utilizzato in maggioranza anche nel Sud-Est asiatico. Numerose sono le minoranze linguistiche presenti in Asia Occidentale, Americhe, Africa, Europa e nel Pacifico. Durante il '900 la Repubblica Popolare Cinese si è adoperata per standardizzare la lingua e renderla così maggiormente condivisibile ed accessibile. Viene così deciso che, nel marasma dialettale tipico, la pronuncia ufficiale doveva essere quella di Pechino, della famiglia linguistica del mandarino.
Chi vuole imparare il cinese si pone davanti ad una bella sfida, ma i sacrifici verranno compensati, quando, ad un buon livello di apprendimento, si avrà padronanza di quella che si presume sia la lingua del futuro!
Vedi anche: Lingue più Parlate al Mondo